Il mondo e le sue nevrosi: come proteggere le proprie prganizzazioni

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Il mondo e le sue nevrosi: come proteggere le proprie prganizzazioni
“La complessità rappresenta il concetto per descrivere il 21esimo secolo – in economia, in politica e nella quotidianità.” - Jamais Cascio


Questa è sicuramente una sensazione comune a tutti: il contesto ormai è cambiato ed è sempre più complesso, veloce e in trasformazione. Jamais Cascio, antropologo e futurista, ha elaborato un acronimo per descrivere questa tipologia di contesto: B.A.N.I. (Brittle, Anxious, Non linear, Incomprehensible).
Soprattutto in riferimento alla triplice crisi a cui abbiamo assistito (pandemia, guerra e crisi economica) e a quelle che potenzialmente potrebbero presentarsi in futuro, questa definizione appare sempre più calzante.
Seneca diceva “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. E proprio per questo motivo, le organizzazioni non sono del tutto impotenti: esse possono adottare degli accorgimenti per diventare flessibili ed elastiche e non soffrire eccessivamente degli imprevisti dettati dal contesto.

Persone vs BANI: le reazioni al contesto hanno un impatto sulle organizzazioni

È normale quindi che di fronte ad un contesto di questo tipo le persone abbiano una reazione, che, per essere compresa, deve essere interpretata correttamente.  

Utilizzando la metafora dell’organizzazione come un organismo - sviluppata da Gareth Morgan, teorico organizzativo e professore universitario, nel suo libro “Le metafore dell’organizzazione” per spiegare come le organizzazioni debbano essere viste come entità viventi che si devono adattare all’ambiente per sopravvivere – possiamo affermare che come un organismo ha scheletro, organi vitali e sistema nervoso che reagisce agli stimoli esterni, così un’organizzazione ha una struttura, dei dipartimenti e le persone al suo interno che reagiscono ai cambiamenti.

Se gli organismi vanno incontro a pericoli e situazioni di sopravvivenza, solitamente hanno tre reazioni: fight (combatti contro la minaccia), flight (scappa dalla minaccia) e freeze (immobilizzati).
Essendo il BANI un contesto di sopravvivenza dove ci si deve adattare a cambiamenti improvvisi dovuti dal contesto esterno (ad esempio: tagli al personale, acquisizioni, crescita organica, ingresso di nuovi investitori, inserimento di nuovi manager, lancio di nuovi business, adozione di nuove tecnologie, elevato turnover e scarsa attrattività, riposizionamenti del brand), possiamo osservare che all’interno delle organizzazioni le persone mettono in atto le stesse tre reazioni.

Parola d’ordine: flessibilità personale e organizzativa

Al fine di gestire la percezione di un contesto incerto, fragile, incomprensibile da parte dei propri collaboratori, le organizzazioni devono diventare adattive e flessibili e ristrutturarsi internamente.

In questo senso, le organizzazioni possono lavorare su due tipologie distinte di flessibilità: la flessibilità personale, lavorando su cultura e competenze (per fornire alle persone il mindset adatto al cambiamento) e la flessibilità organizzativa, lavorando su struttura e processi (per avere un esoscheletro il più possibile flessibile).  
Nello specifico:


Le organizzazioni, in conclusione, hanno davanti a sé enormi sfide e in primis devono porre al centro le persone.
Il primo step per trattenere, attrarre e motivare le persone è partire da ciò che è misurabile. In questo caso esistono 3 indicatori fondamentali:

Soltanto lavorando su questi tre elementi, le organizzazioni potranno essere in grado di affrontare il contesto BANI, di rendersi competitive rispetto alle altre e avere uno switching cost maggiore, ovvero il costo-beneficio che un dipendente calcola nel momento in cui sceglie di lasciare il datore di lavoro attuale per uno nuovo.